Venezia -La Ride In Gondola

La Magia di pedalare in Gondola

Il tour itinerante Distanti ma Uniti, che unisce l’Italia e le sue bellezze con lo sport e le ride di Luca Simeone entra nella magica Venezia.

Questa città, nata sull’acqua e che sull’acqua vive da secoli alternando periodi di splendore e prosperità ad altri di decadenza e difficoltà, ci incanta con  il suo fascino misterioso.

Luca e Antonio il gondoliere ci porteranno lungo i canali di Venezia per trasmetterci  la sua essenza, il suo carattere, le sua peculiarità…

Solo se ci lasceremo incantare da Lei ne comprenderemo la sua magia…

Una ride mai più replicabile nella sua essenza …

Il nostro viaggio parte da Palazzo Nani Bernardo

Grazie alla contessa Elisabetta Czamocki Lucheschi che ci ha aperto le porte della sua residenza.

Il palazzo fu fatto costruire alla metà dal ‘500 dalla famiglia Bernardo. In origine la facciata principale era quella posta di lato, davanti al giardino dove ora sorge Ca’ Rezzonico. In seguito alla costruzione di questo edificio, nel ‘700 gli antenati degli attuali proprietari crearono un nuovo giardino all’italiana, dando una nuova e armoniosa impostazione che si è conservata fino ad oggi.

Il palazzo ha una superba entrata dal Canal Grande, è in stile tipicamente rinascimentale. I Lucheschi, ultimi proprietari del palazzo, erano una famiglia originaria di Oderzo e nel 1928 ottennero la concessione del titolo comitale dal Re d’Italia.

La contessa Elisabetta ha mantenuto all’interno l’atmosfera tipica delle dimore nobiliari veneziane, conservandone gli arredi originali e cercando di offrire a chi lo visita l’immagine di una casa vissuta. Come d’altra parte è, perchè la contessa Elisabetta qui è nata e qui vive. Questa è la sua casa, che richiede impegno sia affettivo che economico. Il palazzo è molto richiesto, viene visitato e utilizzato per cene e feste ed è anche stato set di un film.

La gondola si stacca dal pontile del palazzo e inizia il suo viaggio lungo il Canal Grande passa sotto il ponte di RIALTO e inoltrandosi  nei canali continua il suo viaggio

Venezia ci parla attraverso le immagini e le parole  di Antonio e di Luca

Che ci raccontano…..

…Ci raccontano di una fuga disperata su alcuni isolotti della laguna sui quali trovarono scampo gli abitanti delle terre venete all’arrivo di Attila con i suoi barbari che, scendendo verso Roma, nel 453 d.c. distrusse Aquileia e mise a ferro e fuoco il territorio circostante.

Gli abitanti furono talmente tenaci che resistettero anche ai Longobardi, facendo di quelle isole non più una residenza di fortuna ma la loro fissa dimora.

Poi, nei primi anni del IX secolo, arrivò Pipino re di Francia che sottomise i Longobardi e cercò di soggiogare anche loro, ma questi “antenati” dei veneziani erano così orgogliosi e determinati a mantenere la loro libertà e la loro autonomia che si unirono e si diedero un unico centro politico, nella sede di Rivus Altus,  il futuro Rialto.

…Ci raccontano  del suo Ponte, il ponte di Rialto, che sembra sorgere dalle acque del Canal Grande, così particolare nella sua struttura, con le sue botteghe.

Ma Rialto è molto di più. E’ la parte più antica di Venezia.

La Serenissima divenne ricca e potente qui, a Rialto, tra strette calli e ampi campi in cui si svolgevano le attività mercantili, dove giungevano i mercanti da tutto il mondo per affari e scambi di merci: un mercato, quindi, molto internazionale, dove il suono di lingue straniere riecheggiava ormai familiare, come un prototipo di city europea.

Il mercato di Rialto non è cambiato poi molto da allora, ancora oggi è estremamente vivace e colorato, inondato di suoni e profumi, salvo che le voci straniere non appartengono più ai mercanti ma ai tanti turisti che scelgono di visitarlo e che si uniscono a quelle dei veneziani, in un amalgama sonoro allegro e senza tempo. E’ forse il cuore più genuino della città, dove potrete incontrare la quotidianità vera di questa comunità, che riporta alla dimensione corretta di una città cosmopolita e internazionale da sempre, come la storia ci ha insegnato.

Andate al mercato di Rialto di mattina presto, immergetevi in questa folle normalità, lasciatevi assordare dalle mille voci e trasportare dai profumi, riempitevi gli occhi dei tanti colori, chiacchierate con i venditori. Tornateci la sera per una cena o semplicemente per uno spritz, lì dove il Canal Grande si fa più stretto tanto da sembrare che tocchi la riva opposta, all’ombra di sua maestà il Ponte di Rialto.

Un’esperienza day&night, tra allegra follia e romanticismo…

…Ci raccontano di una dominazione di Bisanzio, che venne vissuta più come opportunità di scambi commerciali e di commistione di stili che come un giogo vero e proprio. Tant’è vero che due secoli più tardi, nell’anno 1000, diventò sua alleata contro i pirati vincendoli in una battaglia navale nel giorno della “Sensa” (dell’Ascensione) e da allora ogni anno, nella ricorrenza della festività e della vittoria, il doge “sposava” simbolicamente il mare gettandovi un anello, in segno di supremo dominio su di esso. Da quell’anno il Doge di Rialto diventò anche Doge della Dalmazia, ingrandendo i domini veneziani e portando in quelle terre i segni inequivocabili della sua architettura.

…Ci raccontano di una commistione di popoli e di stili – pensiamo solo alla ricchezza bizantina della basilica di San Marco con i suoi mosaici d’oro, ai suoi monumentali palazzi che si affacciano sul Canal Grande, opera di grandi architetti e orgoglio delle grandi famiglie nobiliari veneziane – e questa mescolanza ne fa un luogo unico e inimitabile.

…Ci raccontano di una popolazione che voleva ribellarsi a qualsiasi dominazione “straniera” e ribadire la sua volontà di essere libera, indipendente, fiera.

Questa impronta di libertà è rimasta nel Dna di Venezia che divenne una delle più importanti Repubbliche Marinare e la più longeva, arricchendosi con il commercio e i traffici per terra e per mare con tutto il mondo allora conosciuto, in particolare con l’Oriente. Le sue galee partivano in primavera e ritornavano in autunno cariche di spezie e di mercanzie pregiate, accolte dalla folla in festa sulle rive. L’emblema dello stretto rapporto di Venezia con l’Oriente è senza dubbio la figura di Marco Polo.

…Ci raccontano di un’imbarcazione unica al mondo, la gondola, tanto unica che è diventata patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

È la più celebre imbarcazione veneziana, icona stessa della città di Venezia. Oggi è un’attrazione turistica ma in origine era una barca di uso domestico,  utilizzata da quasi ogni famiglia per spostarsi in città.

Le gondole antiche erano molto diverse da quelle che affollano oggi il Canal Grande.

Tra il XV e il XVI secolo, periodo di grande floridezza economica, le famiglie nobili cominciarono ad addobbare e a decorare la gondola con sempre maggior sfarzo, facendo a gara a chi aveva la gondola più ricca ma , dopo la terribile pestilenza del 1630, il governo ordinò di tingere tutte le gondole di nero in segno di lutto, e da allora questo è il colore che avranno per sempre.

La caratteristica fondamentale é la sua asimmetria, detta “a quarto di luna”, con il lato sinistro più largo di quello destro; questa forma compensa la deriva causata dal fatto di vogare con un solo remo.

La gondola è costruita negli squeri (uno dei più famosi e più antichi, e tuttora in attività, è quello di San Trovaso). La sua struttura si compone di circa 280 pezzi costituiti da varie qualità di legno: quercia, larice, abete, noce, ciliegio, tiglio, faggio ed altri ancora.

Interessante notare la struttura del ferro di prua (fero de prora), quella sorta di pettine posto in cima alla prua.

La sua forma a S configura il Canal Grande, la parte in alto ricorda il tipico copricapo del Doge e l’archetto sottostante indica il ponte di Rialto; più sotto i sei denti rappresentano i sei sestieri in cui è divisa Venezia. Tra i denti sono collocate anche tre rifiniture, dette foglie, che rappresentano le tre isole più importanti della laguna: Murano, Burano e Torcello. In ultimo, il dente che si protende all’indietro verso la gondola indica l’isola della Giudecca.

I gondolieri di oggi non devono solo saper vogare, ma anche frequentare una scuola apposita, conoscere almeno una lingua straniera e la storia e l’arte di Venezia.

Dal 2010 anche le donne possono fare il concorso per diventare gondoliere, e questa è un’altra dimostrazione della tenacia e della volontà delle veneziane,  che non si fermano davanti a nulla!.

…Ci raccontano delle donne veneziane, colte, curiose, eleganti, non sottoposte agli uomini, libere di esercitare a loro volta il commercio e di tenere botteghe, di fare testamento, di girare tranquillamente per la città, al massimo, se proprio volevano rimanere in incognito, indossando la “baùta” (la maschera tipica del Carnevale) facendosi trasportare dalle gondole perchè indossavano deliziosi scarpini con i tacchi che rendevano la camminata per le calli alquanto difficoltosa!

Ed erano donne istruite, colte, spiritose… A questo proposito una in particolare merita di essere ricordata, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che è stata la prima donna al mondo a laurearsi, all’Università di Padova, nel 1678. Nacque a Venezia, figlia naturale del nobile Giovanni Battista Cornaro, procuratore di San Marco. Si appassionò presto agli studi, incoraggiata dal padre che la affidò a illustri docenti di teologia, latino, greco, anche ad un rabbino da cui imparò l’ebraico. Studiò anche lo spagnolo, il francese, l’arabo, l’aramaico e fu dotata di una profonda cultura musicale. Ebbe una vera e propria passione per la filosofia ed infatti in questa disciplina si laureò.

…Ci raccontano dei matrimoni e della loro suggestione.

E’ proprio La “festa delle Marie” che ci ricorda l’episodio in cui, nel giorno dei matrimoni a S. Pietro in Castello, i pirati irruppero in chiesa e rapirono le ragazze. Ma i giovani inseguirono i pirati, li sgominarono e si riportarono a casa le loro promesse spose. L’episodio divenne simbolo del coraggio e della forza della gente della laguna.

Sarà per questo che a Venezia i matrimoni si sono celebrati sempre con un significato e un’emozione speciale e tante coppie, veneziane, italiane e di tutto il mondo, vengono qui a celebrare il proprio matrimonio. D’altra parte, quale luogo può essere più romantico e far sognare più di questo, dove la sposa arriva in chiesa a bordo di una gondola addobbata di fiori? Qui il matrimonio davvero resta una giornata indimenticabile…

Ma rieccoci nuovamente sul Canal Grande, nel bacino di San Marco, e davanti a noi ci appare la  Punta della Dogana, la Dogana del Mar della Serenissima.. Ai tempi della Repubblica di Venezia l’edificio, per la sua posizione strategica tra il bacino di San Marco e l’imbocco del Canal Grande e del Canale della Giudecca, era utilizzato come sede doganale per le merci trasportate dalle navi, che dovevano sostare in bacino 40 giorni (da qui il termine quarantena) prima di poter scaricare.

Spostando lo sguardo veniamo catturati dall’imponenza della Basilica di Santa Maria della Salute. Venne costruita come segno tangibile di ringraziamento alla Vergine Maria per aver allontanato da Venezia la terribile epidemia di peste del 1630 e a perenne ricordo della tragedia vissuta dalla popolazione e dello scampato pericolo. La basilica è caratterizzata dalla grande cupola bianca che domina il tratto terminale del Canal Grande e si affaccia verso San Marco ed è il simbolo più rappresentativo della resilienza e della forza dei Veneziani …

Il nostro viaggio termina riapprodando al pontile del Palazzo Nani Bernardo dalla nostra contessa Elisabeth… ma le immagini ci fanno entrare nel fascino ipnotico della meravigliosa Piazza San Marco..

La Ride

INTERVAL TRAINING AEROBICO-ANAEROBICO Interval Training
FC: 65% -> 85% della FC MAX TEORICA


INTERVAL TRAINING AEROBICO-ANAEROBICO Interval Training
FC: 65% -> 85% della FC max

FASI LEZIONE

TRACCE

TEMPO PARZ.

% CARDIO

TEMPO TOT

TECNICA

WARM UP

1° TRACCIA

4,00

50%

11,50 MIN.

 

WARM UP

2° TRACCIA

2,10

WARM UP

3° TRACCIA

3,50

65%

WARM UP

4° TRACCIA

1,50

75%

1° EPISODIO

5/6° TRACCIA

6,00

80%

6 MINUTI

RUNNING FLAT

1° RECUPERO

7° TRACCIA

3,00

65%

3 MINUTI

 

2° EPISODIO

8/9/10° TRACCIA

6,00

85%

6 MINUTI

MOUNTAIN TECHNIQUE

2°RECUPERO

11° TRACCIA

3,00

65%

3 MINUTI

 

3° EPISODIO

12/13° TRACCIA

6,00

>85%

6 MINUTI

CHRONO POSITION

3° RECUPERO

14° TRACCIA

3,00

65%

3 MINUTI

 

4° EPISODIO

15/16° TRACCIA

6,00

>85%

6 MINUTI

SALITA

4° RECUPERO

17° TRACCIA

3,00

65%

3 MINUTI

 

COOL DOWN + stretching

18° TRACCIA

2,50

50%

2,5 MINUTI

 

LEZIONE

INTERVAL TRAINING AEROBICO-ANAEROBICO Interval Training
FC: 65% -> 85% della FC max
Tecniche utilizzabili: TUTTE
Sforzo fisico di alta intensità Intervallato a recuperi codificati.
La durata dell’intervallo di lavoro dipende da quale sistema energetico si vuole
allenare (aerobico-anaerobico, aerobico)
Intervallo di Recupero è il lasso di tempo che intercorre tra i momenti di lavoro e i momenti di Recupero .

Il percorso in Gondola

luca simeone il tour in gondola

CREDITS

IN COLLABORAZIONE CON LA CONTESSA  ELISABETTA CZARNOCKI LUCHESCHI

Palazzo NANI BERNARDO  (Venice)

 E CON L’ASSOCIAZIONE GONDOLIERI   pres. Andrea Balbi

 GONDOLIERI:  Antonio Malerba Maurizio Carlot                                             

TEAM DMU:

ISTRUTTORE:  Luca Simeone

-COORDINAZIONE E ORGANIZZAZIONE EVENTO:  Cinzia De Marchi  Massimo Mirarchi

– SUPPORTO TECNICO:  Moreno Mignanelli Massimo Mirarchi Alberto Martinetti

-SUPPORTO ARTISTICO EDITORIALE: Cinzia De Marchi Camilla Ferro

-REGIA RIPRESE:  Giancarlo Formento Riccardo Mirarchi Francesco Bagnani  Tania Joy

– EDIT E MONTAGGIO:  Rossano Garato

POST PRODUZIONE:  Cinzia De Marchi 

MUSICHE & PROFILO TECNICO: Moreno Mignanelli (supporto Lorenzo Niero)

-SOCIAL TEAM: Romina Innocente Eliana  Biancheri  Colamarino Massimiliano

 Luca Veneziano Giglio Francesco

-SUPPORTO AI PERMESSI: Chiara Mendolia

-SPONSORIZZAZIONE EVENTO: Rosy Amatuzzo

   

SPECIAL THANKS

-Luca Zivelonghi – BookyWay

-Technogym

-Giordana cycling

-Antonio Zitowww.bio-fitness.

-Silent System

-La GAZZETTA

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